Asino

Chi sono il mossiere e il palafreniere, come si allenano asini e fantini e che cos’è il canapo? Scopriamo insieme 10 curiosità sul Palio degli Asini di Cameri. E se pensate di sapere già tutto, provate a rispondere alle domande prima di leggere le risposte!

1. Quali sono le date chiave del Palio?

La prima edizione del Palio degli Asini risale al 1947, quando i cameresi organizzarono in fretta e furia una corsa degli asini per festeggiare, durante la Festa Patronale, anche la fine della seconda guerra mondiale. Perché proprio gli asini? Perché a quell’epoca il paese viveva di agricoltura e gli asini erano fedeli compagni di vita e di lavoro dei suoi abitanti.

L’altra data chiave del Palio è il 1987, quando le celebrazioni laiche della Festa Patronale furono rinnovate dall’artista Enzo Rossi da Civita. Egli suddivise il paese in quattro rioni, ne scelse il nome, il simbolo, il colore e realizzò la scultura del Palio, che riassume tutto ciò che appartiene alla storia di Cameri. Nel corso dell’anno, la scultura è ospitata nell’edificio del Comune ma durante la Festa Patronale viene spostata nella chiesa parrocchiale e, il giorno del Palio degli Asini, in piazza.

La terza data chiave del Palio è il 2023, anno in cui la corsa dei fantini non si svolge più nel centro storico ma alle porte di Cameri, in modo da far correre gli asini su un percorso sterrato.

2. Qual è l’equipaggiamento dei fantini… e degli asini?

I fantini vestono i colori del proprio rione e indossano il caschetto e pantaloni rigorosamente di velluto per aderire bene al dorso dell’asino. Non si usa la sella perché l’asino va cavalcato “a pelo”, mentre le redini non devono essere troppo lunghe per non frustare l’animale, che va incitato solo con la voce. Ai piedi, i fantini portano scarpe da ginnastica; gli speroni sono vietati.
Qualche giorno prima del Palio, agli zoccoli degli asini viene data una ferratura particolare, e tra lo zoccolo e il ferro viene inserita della gomma che attutisce la corsa. Una curiosità: per essere ancora più stabili sull’asino, i fantini bagnano i pantaloni e la groppa dell’asino in modo da “incollarsi” al quattrozampe…

3. Come si allenano asini e fantini?

Durante l’inverno, gli asini sono a riposo e i loro zoccoli sono “sferrati”. Quando arriva la primavera, gli zoccoli vengono ferrati e gli asini iniziano a fare lunghe passeggiate in campagna. Piano piano, durante le passeggiate si inserisce il trotto, ossia un procedere più veloce, fino ad arrivare al galoppo, che servirà il giorno del Palio per conquistare la vittoria.
“Ma quanto si allenano gli asini?” vi chiederete. Ebbene, non più di un’ora al giorno e nemmeno tutti i giorni della settimana… perché poi gli asini si stancano e si stufano. E i fantini sanno bene che quando gli asini non hanno voglia di fare una cosa, non c’è modo di convincerli…

I fantini si allenano invece andando in palestra oppure a correre, in modo da rinforzare fiato, muscoli e resistenza. Bisogna anche stare attenti al peso e ci sono fantini che si mettono a dieta per il grande giorno… perché più è leggero il fantino, meglio è!

4. Come si diventa fantini del Palio di Cameri?

La prerogativa principale per diventare fantini è amare gli asini e imparare a rispettare i loro tempi e la loro natura. Il giorno del Palio, tra asino e fantino si è instaurato un rapporto di reciproca fiducia, tanto che se i fantini si scambiassero gli asini, il risultato finale sarebbe del tutto diverso!

Per diventare fantini bisogna essere residenti a Cameri, anche se non necessariamente nel rione per cui si gareggia. Non ci sono limiti di età e sono ammessi anche i minorenni. E se vi state chiedendo se anche le donne possono diventare fantini, la risposta è sì. Non solo: il Palio del 2018 è stato vinto da Valentina De Grandis, la prima donna a conquistare la vittoria!

5. Quanto è lungo il percorso della gara?

Il percorso lungo il quale i 12 asini e fantini dei 4 rioni (Serpente, Pantera, Aquila, Cavallo) si sfidano nei 3 giri del centro storico (nel 2023 fuori dal centro storico) è lungo circa 2 km e la gara dura circa 5 minuti!
5 minuti in cui confluiscono mesi di allenamento, di agitazione, di sogni… e di sana rivalità. Terminata la gara e proclamato il vincitore, i 12 fantini smettono di essere avversari e tornano amici.

6. Qual è il premio del Palio di Cameri?

Il fantino che conquista la vittoria riceve in premio un quadro dipinto da un pittore locale, mentre il rione si aggiudica il drappo. Viene dato un premio speciale anche all’asino vittorioso: mele e carote, una vera prelibatezza!
Una curiosità: alla prima edizione del Palio, quella del 1947, il premio della vittoria fu un’anatra!

7. Cosa significa “asino scosso”?

L’asino scosso è l’asino che durante la corsa ha perso il proprio fantino. Attenzione: al Palio di Cameri, per raggiungere la vittoria, l’asino deve arrivare al traguardo con in sella il proprio fantino. Se durante il percorso il fantino cade dall’asino (sperando che non si faccia troppo male), deve rincorrere l’asino e tornare “a bordo”. Altrimenti si viene squalificati.

8. Che cos’è il canapo?

Il canapo è la corda lungo la quale i 12 asini devono allinearsi. I cosiddetti “posti al canapo” vengono sorteggiati poco prima della gara, rione per rione, e quando gli asini con in sella i propri fantini sono tutti allineati, viene dato il via alla corsa.

9. Chi è il palafreniere?

Il palafreniere è colui che tiene fermo l’asino al canapo. Ognuno dei 12 asini ha il proprio palafreniere. Nella foto a lato, asino, fantino e palafreniere si stanno allineando al canapo, che poco prima del via verrà sollevato da terra.

10. Chi è il mossiere?

Il mossiere è il giudice unico che dà il via alla gara sganciando il canapo con un pedale. In caso di partenza falsa, il mossiere alza una bandierina bianca mentre in corrispondenza della prima curva del percorso c’è un operatore che alza una bandierina rossa.

Un grande grazie

Un grande grazie a Marco Bovio, storico fantino del rione Pantera, per avermi raccontato tante curiosità sul Palio di Cameri e sul mondo di asini e fantini. Grazie a Marco anche per le foto! E se volete sapere qualcosa di più sul Palio, su questo sito trovate altri quattro articoli. Buona lettura!

Scritto da:

Tiziana Gilardi

Editor freelance per l’editoria e web editor. Adoro trasformare un testo in un buon testo rendendolo chiaro, efficace e in sintonia con la grafica. E naturalmente senza l’ombra di un refuso. La mia mission: eliminare qualsiasi ostacolo tra il testo e la mente dei lettori e diffondere a piene mani il piacere di leggere.